Archivi tag: Massimo Gramellini

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Gatti, volpi e pinocchi televisivi.

E noi che cosa scrivevamo?

E’ ricominciata la saga del fabiofazismo e mi sono venute in mente le note pubblicate su questo blog in relazione all’arte dell’intrattenere televisivo, dell’imbonire e del subliminalmente predicare. Ripropongo un articolo che mi piacque molto datato 2010 di Andrea Scanzi, anche lui ahimè oggi trasformatosi in  predicatore che  ha cominciato a razzolare meno bene diventando uno dei tanti “prezzemoli” e “superprezzolati”televisivi  come il suo FABIOFAZIO che ora fa il salto di qualità da RAI3 a RAI1. L’articolo in questione, “Fabio Fazio l’intervistatore senza domande” è apparso su Micromega di ormai 7 anni or sono. Lì Fabiofazio veniva definito, non senza qualche ragione evidente, “Il grande intoccabile della comunicazione di centrosinistra. Il demiurgo del chiacchiericcio pensoso. Il Vincenzo Mollica apparentemente impegnato. Il cantore del paraculismo d’essai: un intervistatore senza domande con tante macchie e ancor più paure”.

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Buone feste d’inverno! Arrivederci al 2017 (diciassette? uhm..)

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Buone feste d’inverno e auguri affinché qualcosa cambi sotto il sole  per le arti della politica, della salute, della pace, della scuola, dell’architettura, della pittura e della scultura, della musica e del cinema, della filosofia e della popsofia, delle arti e dei mestieri…

ma auguri anche:

a chi crede sia “fico” fotografare su Facebook i suoi piatti del giorno

a chi crede in Babbo Natale, in Gesù, Maometto, Allah, Siddhartha, Confucio  e a chi crede solo nella Natura

a chi si mette l’anima in pace facendo la carità e l’elemosina convinto che essere poveri o ricchi dipenda dalla sorte o dal merito e chi invece combatte contro la ricchezza che genera povertà

a chi crede di fare il suo dovere di multinazionale benefattrice partecipando ipocritamente a iniziative “pelose” e pericolose come Telethon

a chi scrive il Buongiorno su La Stampa propalando saggezza e ironia liberal-liberista a gogo

a chi sornioneggia a Chetempochefa credendo di non essere strumento perverso del mercato e dei media truffaldini e radical chic

a chi insulta, villaneggia, violenta, millanta, sproloquia, scandalizza, turpiloquia, predica, gossippa ed esibisce sé stesso e il suo circondario su Twitter, Facebook, Google, Instagram….e chi invece fa della sua educazione ed umiltà la virtù fondamentale

a chi non si è accorto di essere in quel 70% di neo analfabeti funzionali al di sotto del 30% di IQ e continua imperterrito dal suo miserrimo pulpito a distribuire socialp(i)erle di saggezza e a chi invece studia, legge e si informa per migliorare sè stesso e la società in cui vive

a chi crede di essere contro la politica, lo stato, i partiti e la società comportandosi esattamente e, spesso, peggio di loro e a chi invece partecipa e contribuisce al bene comune disinteressatamente e con slancio

a chi crede che le religioni siano a fin di bene ma anche a chi crede che la natura sia a fin di bene a meno che l’uomo non la violi e la distorca a suo uso e consumo

a chi crede che la maggioranza dei cristiani degli ebrei e degli islamici siano moderati e tolleranti

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Gramellini. Alchimie liberiste.

di Giuseppe Campagnoli

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Questo scrissi tempo fa a Mr. Massimo Gramellini :

“Ho scritto molte volte alle rubriche contenute nello spazio dei lettori ed ho avuto il piacere di vedere pubblicate molte mie lettere su argomenti vari e altrettanti editoriali. Da un certo momento storico in poi i miei scritti sono stati regolarmente cestinati. Il mio timore, spero non fondato, è che i presunti rifiuti siano dovuti ad alcuni reiterati interventi critici sulle prebende di giornalisti e conduttori tv che, pur dichiarandosi liberali e progressisti e conducendo battaglie per l’equità sociale, non dimenticano mai, schernendosi, di difendere con la scusa del mercato (che a loro dire a volte aborriscono) i loro lauti stipendi. Continuo a ritenere che , al di là dei meriti e della professionalità indiscutibili, quei compensi milionari non siano fondati sui principi dell’equità e della continenza e nemmeno su quelli costituzionali che contemplano il giusto compenso per il lavoro che si svolge commisurato ai bisogni di una vita dignitosa non escludendo il companatico di discreti svaghi.
Sbaglio ad avere questo sospetto? Per favore mi rassicuri e mi dica che le cose non stanno così, per la stima che ho ancora verso di Lei, il suo giornale e, comunque, anche verso la trasmissione tv cui mi riferivo nelle mie critiche”

Così mi rispose Mr. Gramellini da liberista più che da liberale:
“E’ il mercato, caro Giuseppe, a determinare quanto è “giusto” il compenso erogato. Se il personaggio in questione, con il suo lavoro e/o la sua presenza, porta introiti pubblicitari tali da giustificare il compenso richiesto, questo gli viene erogato. La stessa cosa succede in certi sport, come il calcio.
Può piacere o non piacere, ma funziona così.
Cari saluti
MG

Così replicai infine ma non ottenni risposta:
“In realtà il problema non sta nel fatto che la cosa possa piacere o no ma se sia morale ed equa o no e se il mercato non debba invece essere regolato per evitare simili scandalose sperequazioni e ingiustizie. Non mi ha risposto circa le mie lettere… Grazie comunque. GC

Ma forse ora ha cambiato idea?

No comment.

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