Pesaro Popsophia 2015.Riflessioni in corso d’opera.

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Ieri ho partecipato alla serata di Popsophia 2015. Mantengo la mia opinione sulle arie fritte, sull’uso e l’abuso del mondo della scuola, sugli stereotipi, sui filmati retro, sulla pseudo-arte, sulla fauna intellettuale superpaludata o intenzionalmente sciatta presente all’evento e sull’estrema futilità del tutto, quasi come fosse una specie di luna park radical sh(i)ock. Ci si mette a posto la coscienza con i filmati che scorrono sui veri naufraghi mentre “the show must go on” nel nostro mondo ricco, caritatevole e ipocrita di “feste, mercati, chiese, chiacchiere e comizi”.

Debbo ricredermi invece su qualche raro intervento. Apprezzabile e toccante quello di Valerio Calzolaio mio antico compagno di un partito scomparso prima di nascere  tra gli anni settanta e ottanta cui, io, al contrario di altri, saliti sul carro della politica delle poltrone come tanti italici free climbers, sono rimasto fedele negli ideali fino ad oggi. Valerio ha esposto una vera riflessione sul diritto a migrare non solo per guerra, siccità, eventi meteorologici estremi, persecuzioni e fame ma anche, per noia (taedium vitae) o per sete di conoscenza. Si viaggia tra mille pericoli non solo per disperazione ma anche per una forte e lucida speranza, quell’ultima dea che non si nega a nessuno.

Dell’intervento del filosofo di cui non ricordo il nome, rilevo solo, da amante e profondo conoscitore degli animali, che anche alcuni di loro hanno messo in atto qualcosa di simile al gesto disperato del suicidio e gli etologi lo hanno certificato scientificamente scoprendo in qualche caso anche le pulsioni e le sensibilità, forse più prosaiche, che spingono  gli animali a togliersi la vita. Perchè giocare con la solita concezione antropocentrica secondo cui solamente gli uomini hanno senso morale, consapevolezza di sé, empatia e simpatia? Questo non è per nulla vero, ma è un forte e condiviso alibi per poterci abbuffare e lucrare di altri esseri viventi e sensibili e poter dire che quando una tigre assalta un uomo per fame si tratta di una bestia feroce. Non vi viene in mente qualcosa della storia del mondo di ben più feroce e anche, volte, gratuito?

Coinvolgente ed emozionante- e ve lo dice un musicista “perpassione”- lo show dell’ensemble Popsound che ha eseguito con trasporto e qualche originale interpretazione le “canzonette” della nostra storia musicale e culturale arrivando fino a non farmi rimpiangere affatto la Compagnia di “Musicultura-assopigliatutto” del mio vecchio amico Piero Cesanelli. Vedremo stasera e domani che cosa ci riserva quello che noi chiamiamo affettuosamente #popsophisma2015!

Per farci perdonare della nostra critica severità (del tutto legittima) una breve clip intitolata “Rondeau popsophismi2015”:

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Un commento su “Pesaro Popsophia 2015.Riflessioni in corso d’opera.”

  1. Aspettiamo i consuntivi. Sia quelli culturali che quelli economici. Ci aspettiamo trasparenza. Non si può solo contare sull’effetto vuoto culturale nella città di Pesaro. Se ci fossero stati altri due o tre eventi di peso in contemporanea quali numeri avrebbe avuto nel week end Popsophia? Una capatina a Rocca Costanza quando è gratis la fanno tutti in mancanza d’altro.

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