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Migranti

 

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L’epidemia della Sharia.Istruzione e cultura uniche armi.

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Education, job, freedom and peace against violence of sharia, religions and global markets.

Non sto qui a spiegare che cosa sia la Sharia. Bastano Wikipedia e tutte le conferenze e gli scritti che ne trattano in giro per il mondo. Invece vorrei associarmi ad una idea che, se perseguita e sviluppata, potrebbe disinfestare il mondo dal terrorismo e dalle farneticazioni di tipo islamico. Le armi vincenti saranno l’istruzione, la cultura e il lavoro.

Massicce infusioni di conoscenza ed istruzione faciliteranno la strada verso il lavoro, la salute e la pacifica convivenza attraverso la liberazione totale dalle nefaste credenze e superstizioni ancora legate all’ignoranza delle tribù di pastori del deserto di tanti secoli fa o delle congreghe chiesastiche dell’occidente.

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Queste sono le uniche armi da usare subito e in modo diffuso sia in occidente, nelle periferie e nelle regioni povere, degradate, ignoranti o benestanti e annoiate preda di mitologie e mistiche perverse e perniciose, che in oriente e nel terzo mondo dilaniati da guerre economiche e tribali post coloniali che hanno fatto prosperare il cancro dei fondamentalismi religiosi come in un nuovo medioevo del mondo. Questi antidoti debbono essere usati anche nei confronti di quei paesi che adottano ancora le leggi tiranniche basate sulla Sharia pretendendo di governare anche il privato e l’intimo delle persone nonché le loro fondamentali libertà individuali. Eserciti di insegnanti, containers di libri e sussidi didattici, pervasione del web sano ed epurato dai siti di propaganda violenta politica o religiosa,  anacronistica e pericolosa per le menti non ancora erudite, combatteranno questa guerra senza quartiere, guardandosi bene di imporre o inculcare idee che non siano le storie e i fatti degli uomini e delle scienze, delle filosofie e delle economie, delle lingue e dell’arte, l’osservazione e la ricerca sulla natura e sui modi per preservarla. Così si potranno dissipare le ombre dei culti che dominano in modo subdolo o terribilmente palese, per riservare la religione e la mistica alla sfera intima e personale anche in comunione con altri, ma senza alcuna influenza nella vita sociale e politica e nell’amministrazione degli stati. La chiave di volta è combattere la povertà, le carestie, i cambiamenti climatici e le catastrofi naturali e umane, le guerre, i petrolieri e le multinazionali dell’agricoltura dei farmaci e del cibo, i mercanti di armi, di sementi e di salute. Se organismi come le Nazioni Unite non vorranno esaurirsi o divenire gregari dei potentati di turno dovranno assumere la guida decisa ed incisiva del mondo nella direzione dell’istruzione e della cultura massicce per contrastare i mali attuali della terra fin dalle radici.

Non si propone  un indottrinamento al contrario ma l’assicurazione della possibilità di esercitare un diritto umano fondamentale da cui derivano tutti gli altri, quello irrinunciabile  della conoscenza che permette di leggere e capire ciò che è accaduto nel tempo e ciò che sta accadendo oggi intorno a noi. Teniamo a mente che cosa sta succedendo in Africa, in Arabia Saudita, in Kuwait, nello Yemen, negli Emirati Arabi, nel Qatar, in Iran, in Siria, in Afghanistan, in Pakistan, in Indonesia, in Nigeria, in Sudan, in Egitto, Libia e Tunisia ma anche in Turchia ed in alcune repubbliche ex sovietiche e ancora altrove.

Agiamo subito, prima che il mondo venga distrutto dall’ignoranza e dai poteri che la usano. Chiunque faccia discendere  i perché del mondo e le leggi per governarlo da entità aliene e generate solo dalla mente di alcuni uomini per dominarne altri è da combattere senza quartiere con le armi del sapere.

Giuseppe Campagnoli