Pagheranno come si deve maestri, insegnanti, professori? Continueranno a costruire reclusori scolastici? Terranno ancora il principio dell’ alternanza tra scuola e lavoro? Sosterranno che non c’è bisogno di una rivoluzione in educazione? Continueranno a glissare sul superamento delle differenze tra stranieri, italiani, generi, disabilità e tanta altra umanità? Vorranno realmente mai una educazione libera e diffusa o ne cavalcheranno solo per propaganda gli aspetti esteriori e superficiali come: apriamo le scuole, facciamo più lezioni all’esterno, scuola anche in estate, tirocini e gite scolastiche, esperimenti vari ed effimeri? Si cambierà qualcosa in meglio?
Poiché non voglio passare come sempre per il solito bastian contrario, desumete liberamente le risposte da questa intervista di qualche giorno fa del Ministro Bussetti all’Avvenire e anche dal resoconto stenografico della sua audizione recente alla riunione congiunta delle VII Commissioni Cultura e istruzione di Camera e Senato presto disponibile sui siti istituzionali.
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Giuseppe Campagnoli
(In copertina: 2018 Nuovi reclusori scolastici a cinquestelle )
Una risposta su “Cambiamenti, giammai rivoluzioni.”
[…] e importante della vita delle persone. L’aveva annunciato l’ineffabile ministro che non ci sarebbero state rivoluzioni. Si sta dimostrando più realista del re anche nel lasciar mano libera sulle cose del suo […]